Intervista a Giovanni Mori, inviato Fridays For Future a Glasgow
Un contributo da Glasgow dell’inviato Giovanni Mori, attivista di Fridays for Future Italia e collaboratore di Save the Planet. Con Giovanni ripercorreremo le tappe della lunga strada verso la Cop26 di Glasgow a partire dagli Accordi di Parigi del 2015, Cop21, che ha rappresentato il massimo momento di entusiasmo nell’azione per il clima.
Da allora però quella strada è costellata di promesse non mantenute, di delusioni (la Cop25 di Madrid) e battute d’arresto. Nel frattempo ci sono state anche grandi novità: l’uscita e il rientro degli USA negli Accordi, l’ascesa dei movimenti giovanili per il clima e la pandemia.
A Glasgow si arriva dopo un anno contraddittorio, con il ritorno dell’azione per il clima al centro delle politiche globali e diversi annunci radicali – dall’Unione Europea alla Cina – ma anche rallentamenti e difficoltà per l’ostruzionismo di paesi cruciali tipo la Russia o l’India. In ogni caso, tra cambiamento climatico e transizione energetica, alla COP26 si gioca una partita importante. Stavolta gli impegni assunti per il clima diventeranno vincolanti e ne dipenderanno i destini di intere popolazioni.
Protagonisti
Giovanni Mori: ingegnere ambientale ed energetico, attivista di Fridays for Future Italia e uno dei portavoce del movimento, è alla COP26 come inviato del quotidiano Domani. Insieme ad altri “climate activists” ha dato vita al collettivo Destinazione Cop, progetto nato per raccontare (su editorialedomani.it e su Instagram) e rendere a misura d’uomo le Conferenza ONU per il Clima in vista della Cop26 di novembre 2021 a Glasgow, una delle Conferenze delle Parti più attese di sempre.
Francesco Sani: giornalista e responsabile comunicazione di Save the Planet.